Rodiola radice in polvere
EUR 5,99
Potente adattogeno contro lo stress, consigliata agli sportivi perché aumenta l'energia e la resistenza muscolare, riducendo inoltre i tempi di recupero.
Una lunga serie di studi hanno individuato ed evidenziato nella Rhodiola rosea la capacità di influenzare positivamenteil nostro organismo grazie alle sue caratteristiche nutrizionali.
La rhodiola fenilpropanolderivati e di rosavina, principio vegetale che caratterizza in modo unico l'estratto.
Gli studi hanno dimostrato come la Rhodiola rosea sia in grado di determinare un incremento della concentrazione di serotonina a livello cerebrale, aumentare la disponibilità di dopamina, adrenalina, noradrenalina.
La Rhodiola rosea è normalmente utilizzata in Asia e nell'Europa dell'Est.
La Rodiola favorisce una naturale ed equilibrata azione tonico-adattogena.
Pianta spontanea delle regioni montuose (dai 3000 ai 5000 m) di Europa ed Asia settentrionali.
In Siberia, dove è detta Radice d'oro, è usata nella medicina popolare contro la stanchezza e il suo uso pare connesso alla sorprendente longevità delle popolazioni locali.
Ne esistono circa 200 varietà, ma la Rosea è la più apprezzata per ricchezza di principi attivi, in particolare salidroside e rosavina. Fin dall'antichità si usavano rimedi erboristici derivati da piante dette adattogeni per combattere stress fisici che intellettuali.
La R., poco conosciuta in occidente fino a pochi anni fa, è considerata oggi l'adattogeno più completo. Per essere Adaptogeno, una pianta non deve essere tossica, deve permettere tutte le normali funzioni fisiologiche dell'organismo; l'azione esercitata dai principi attivi contenuti deve essere di tipo aspecifico e mantenere le corrette funzionalità dell'organismo anche in presenza di situazioni di affaticamento (es. stress fisico o mentale, etc); deve esercitare un'azione rivolta alla normalizzazione delle funzioni dell'organismo.
La Rodiola (Rhodiola rosea) ha il suo habitat originario nelle montagne siberiane, dove era conosciuta col nome di "Zoloty Koren" che significa "Radice d'oro", nome che già lascia intendere quanto fosse apprezzata per le sue numerose ed importanti proprietà salutari. L'uso popolare della Rhodiola rosea risale a molte migliaia di anni fa, ed è stato tramandato di generazione in generazione con la cultura orale nella tradizione etnobotanica della Siberia, che attribuiva a questa pianta una grande importanza nel mantenere la salute, la vitalità, la longevità e il vigore dell'organismo umano. La prima classificazione come pianta medicinale (77 d.C.) è attribuita a Dioscoride, famoso medico greco che la cita col nome di "Rodia Riza" nel suo illustre testo "De Materia Medica", che è ritenuto il più importante trattato di botanica farmaceutica dell'antichità. Ma fu Linneo, il grande naturalista svedese (Carl von Linné) padre della nomenclatura botanica binomia (classificazione delle piante che utilizza due termini: un nome per indicare il genere, un aggettivo per indicare la specie), che le attribuì il nome scientifico, tuttora in uso, nell'opera "La flora svedese", verso la metà del 1700. Nella farmacopea svedese la Rhodiola è presente fin dal 1754, e nel 1985 è stata riconosciuta come pianta medicinale ad azione anti-fatica. Anche i manuali medici tedeschi hanno preso in considerazione le virtù medicinali della Rhodiola rosea, che è inclusa anche nella Farmacopea Francese, ed anche in Inghilterra è utilizzata come rimedio tradizionale col nome di "lignum rodium".
La Rhodiola rosea appartiene alla famiglia delle Crassulaceae, è una pianta perenne dalla radice rizomatosa molto voluminosa, che al taglio emana un leggero odore di rose, da cui il suo nome; anche i piccoli fiori, solitamente gialli, hanno questo profumo. Questa pianta ha una grande resistenza, infatti vegeta nelle zone montane della Siberia, dove è in grado di sopravvivere ai lunghi e rigidi inverni, ma anche alle grandi altitudini e alle condizioni estreme delle regioni polari. Le popolazioni locali hanno usato a scopo medicinale ogni parte della pianta; ma è soprattutto la radice che nell'uso popolare è stata ritenuta una specie di panacea e fra le numerose proprietà che le vengono attribuite.
Queste proprietà sono state confermate da studi effettuati in Svezia e soprattutto nell'ex Unione Sovietica, dove nei primi anni sessanta venne condotta una rigorosa ricerca scientifica e un ampio studio su questa pianta e sui suoi utilizzi in campo clinico, corredato da test sull'uomo condotti su ampia scala. Anche la ricerca mondiale su questa pianta sta finalmente progredendo, ed è bene che queste ricerche continuino per aumentare la conoscenza e definirne le possibili applicazioni.
E' molto importante la classificazione sicura della Rhodiola rosea, poiché al genere Rhodiola appartengono numerose altre piante, il cui valore salutistico è di gran lunga inferiore o del tutto assente, e inoltre le specie diverse dalla "rosea" non sono state ben studiate e difettano di studi tossicologici che ne garantiscano l'assenza di tossicità, per cui, se si vuol far uso di questa pianta, è bene rivolgersi a produttori seri, che garantiscano la qualità del prodotto.
I principi attivi caratterizzanti della Rhodiola rosea sono senz'altro quelli denominati complessivamente rosavine, e cioè la rosina, la rosavina e la rosarina; saranno quindi questi i composti che andranno ricercati nelle analisi, per certificare che si tratti proprio di Rhodiola rosea, e non di un'altra specie di minor valore appartenente al genere Rhodiola.
Sono molte le azioni benefiche della Rhodiola rosea, e ci auguriamo che lo studio di questa pianta prosegua ulteriormente, così da evidenziare eventuali altre sue proprietà, e di avere nuove conferme sui suoi effetti benefici già individuati.
Nel rizoma della rodiola ci sono i seguenti componenti
Composti glicosidici: salidroside (p-tirosolglucoside), rosavin, rosarin, rosin, rosiridin, rodiosin, rhodalin, astragalin, campferolo-7-ramnoside, rhodionin, tricin.
Flavonoidi derivati della tricina, campferolo, erbacetina e della gossipetina.
Olio essenziale 0,05% (alcoli monoterpeni, idrocarboni monoterpeni, alcoli alifatici).
Acidi organici; sostanze tanniche.
Recentemente, nella pianta sono stati isolati il benzil-O-beta-glucopiranoside.
La Rodiola è paragonato al Ginseng ed all'Eleuterococco.
Come usare l'alimento:
La dose consigliata va da 1 a 5 g al dì, aggiunta a piacere all'alimentazione quotidiana: da sola, unita al latte, kefir, yogurt, cioccolata, té, succhi o acqua. Preferibilmente al mattino.
N.B.
IL PRODOTTO DESCRITTO IN QUESTA PAGINA E' UN ALIMENTO, NON E' UN MEDICINALE NE' UN INTEGRATORE ALIMENTARE.
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