No allo yogurt con il latte in polvere

kefir.it
C'è proprio da indignarsi. Dall'Europa ci vogliono imporre la produzione dello yogurt fatto con latte in polvere, che di italiano ed europeo non ha nulla. Abbiamo già il vino senza uva, la spremuta d'arancia con solo il 12% di agrumi, il formaggio senza latte, ecc. Ora si vuole lo yogurt con latte in polvere che può arrivare da ovunque.

In Italia già nel 1974, quando s'intuirono le potenzialità salutiste del buon yogurt, si emanò una legge che riguardava le «Norme concernenti il divieto di ricostituzione del latte in polvere per l'alimentazione umana»!

Oggi l'Unione Europea ha richiesto, invece, un parere positivo al nostro governo sull'attuazione di una direttiva relativa a taluni tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato destinato all'alimentazione umana. C'è il rischio che la prossima settimana questo parere venga dato e che i nostri yogurt cambino faccia, gusto e nutrienti. Mentre nel 1974 si ebbe buon senso e si rinsaldò la sicurezza del buon latte fresco dei nostri allevamenti, per preservare i consumatori da sofisticazioni alimentari, oggi, per un falso principio di uguaglianza produttiva europea, non si tenta di mantenere alta la qualità degli alimenti, ma si cerca di abbassarla per diminuire i costi dei produttori con conseguenze purtroppo anche sulla salute del consumatore.

Il latte potrà essere di origine non dichiarata, anche extra Ue. Il consumatore non potrà capire dall'etichetta se si tratta di yogurt da latte fresco o in polvere. Quest'ultimo a basso pregio nutritivo perché composto da polvere concentrata, che occupa meno spazio e fa risparmiare sui costi di trasporto.

Chi ci guadagna? Non certamente i consumatori! Consentendo di utilizzare latte in polvere extracomunitario, a basso prezzo, si danneggia la produzione del buon latte fresco delle campagne italiane. Una soluzione deleteria e anti-italiana, se si considera che sono stranieri 3 dei primi 4 produttori di yogurt. Meno male che c'è la Coldiretti, che ha lanciato l'allarme e lo facciamo nostro sui rischiosi effetti delle caratteristiche poco qualitative dei prodotti che si portano in tavola. Bisogna bloccare questa manovra perché si tratta di un danno specie per i piccoli produttori italiani.

Ogni italiano consuma in media 7 chilogrammi di yogurt l'anno (cioè 19 grammi al giorno e ne avremmo bisogno almeno di 125 gr al dì). Nel primo semestre del 2011, le quantità acquistate dalle famiglie italiane sono cresciute dell'1%, in controtendenza rispetto all'andamento generale secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea Ac Nielsen. Se si considera che occorrono 1,2 chili di latte fresco per ottenere un chilo di yogurt, la sua sostituzione con la polvere può arrivare a far consumare fino a 360 milioni di chilogrammi di latte italiano in meno in un anno. Un disastro per i produttori e nessuna garanzia per i consumatori.